Archive for the ‘Fotografia’ Category

La postproduzione di un’immagine

febbraio 8, 2009

 

prima (foto superiore) e dopo.

prima (foto superiore) e dopo.

 

Oggi ci sarebbe dovuto essere il sole ma il meteo ha deciso di mantenere ciò che non aveva promesso, almeno fino ad ora … quindi che fare? Mi metto al tavolo e sistemo alcune foto. Non ho voglia di farlo da solo quindi immagino di avere vicino qualcuno a cui raccontare come lo faccio (non è detto che sia il modo più corretto, ma è il mio) … e, per vostra sfortuna, ci siete voi.

Pur non volendo affrontare il discorso religioso ed etico della postproduzione … fin dove si possa parlare di elaborazione delle immagini e dove questa si trasformi in fotoritocco … qualcosa devo dire. La postproduzione di immagini digitali, credo sia non solo utile ma indispensabile a restituire le cromie e le sensazioni vissute dagli occhi mentre scattavano. La latitudine di posa (da wikipedia: la latitudine di posa misura la capacità di registrare sfumature che vanno dallo scuro al chiaro. Maggiore è la latitudine di posa, più grande è la capacità di registrare neri più neri e chiari più chiari) dei nostri occhi è molto più ampia rispetto a quella della fotocamera … le pupille (il diaframma della macchina fotografica) si regolano automaticamente passando dalla luce all’ombra …. quello che opera la fotocamera è sempre un compromesso, quindi migliorabile. Per questo motivo, intervenire sulle immagini, non è un “taroccamento” ma serve a rendere loro giustizia.

Gli interventi che, per scelta, effettuo sulle immagini, sono solo quelli che venivano effettuati in camera oscura …. non metto un tramonto dove non c’è (taroccamento!).

ok, prendiamo come riferimento le due immagini sopra riportate e che trovate, di dimensioni maggiori, qui.

Le uniche cose in comune tra le due immagini (due jpg fin dalla nascita), sono il taglio e  la ottimizzazione dell’esposizione attraverso la regolazione dei livelli (funzione Levels). La prima immagine si ferma lì.

Per quanto riguarda gli interventi sulla seconda immagine, ovvero la mia procedura standard, mi comporto così:

1) Eliminazione/attenuazione della dominante magenta (o blu) tipica delle foto di montagna

2) Effettuazione della pulizia/purezza dei colori attraverso la regolazione della loro composizione cromatica (funzione colore selettivo o selective color)

3) Aumento della brillantezza (funzione Contrast o, meglio, funzione Vibrance – presente solo in CS4)

4) un briciolo di saturazione

5) contrasto quanto basta. (funzione Contrast, se non già utilizzata al punto 3)

6) un pizzico di maschera di contrasto.

Non spiego operativamente le singole azioni in quanto saranno incluse in un piccolo tutorial, sulla fotografia di montagna, in corso di lavorazione…

L’unica cosa che, in questa sede, mi sento di suggerire,  è quella di effettuare ciascun intervento su un livello distinto dell’immagine in modo da preservare sempre lo scatto originale.

L’Adda imbiancato

gennaio 7, 2009

 

Adda innevato

Adda innevato

Stamattina non sono andato in ufficio. Perchè? … chiedetelo alla rampa del box, così bianca e scivolosa da non permettere di essere superata …. ah, se la macchina avesse i ramponi!… prolungherò di un giorno la vacanza.

Allora che fare? …. sono sbarbato, docciato, deodorato e non ho voglia di tornare a letto ….. quindi, mi concedo il lusso della colazione al bar e, armato di compattina, scarponi e giaccavento, mi dedico al mio fiume … nevica di bestia e sono il primo a pestare neve … fantastico.

4 o 5 aironi cenerini, a distanza di pochi metri l’uno dall’altro, scappano mano a mano che mi sentono avvicinare …. l’acqua è limpida e vedo svassi che si immergono e risalgono …. una bella famiglia di cigni cerca cibo, come tutti.

Sono in pace con tutto. Le ore passano e i jeans si inzuppano ma non fa freddo … scatto, giro frammenti di video …così, penso, posso condividere tutto questo con chi non ha la possibilità di vederlo…

E’ quasi ora di pranzo … torno a casa a “montare” il video e le immagini …. metto l’acqua per la pasta … e guardo fuori. Adesso piove e si scioglierà tutto … domani si torna a lavorare … oggi è stato il canto del cigno … che non sarà mai bello come i miei di stamattina.

A lato trovate il video. Non si tratta di montagna, ma sempre neve è.

Tutorial: come simulare un filtro ND con Adobe Photoshop

dicembre 1, 2008

Siccome ho scoperto un software tramite il quale si possono creare dei video-tutorial, mi sono voluto cimentare nella creazione, ad uso e consumo del sottoinsieme alpinisti-fotografi, di un tutorial che spiega, brevemente ma (spero) chiaramente, come simulare un filtro a densità neutra (Neutral Density – ND) con photoshop.

Per chi non lo sapesse, prima dell’avvento del digitale (per alcuni si tratta di preistoria), i filtri ND si montavano direttamente davanti all’obiettivo (che primitivi!). Tali filtri potevano essere interamente grigi (a densità diverse – ND2, ND4, ND6 …) o graduati (ovvero sfumando dal grigio al trasparente).

Naturalmente sto scherzando … chi fa della fotografia naturalistica la propria passione e/o la propria professione (che dura vita povero, ha tutta la mia comprensione ….) ha nella borsa una serie di sifatti filtri.

Detta in soldoni, questi filtri servono a diminuire la quantità di luce che arriva alla fotocamera (i filtri totalmente grigi) o a ridurre la quantità di luce di una parte dell’inquadratura (filtri degradanti).

Es: Se si sta fotografando un panorama in cui il cielo è molto più luminoso del terreno, ovvero in situazioni di esposizione critiche, anteporre alla porzione di cielo un filtro degradante grigio, diminuisce il gap di diaframmi tra terra e cielo e aiuta la corretta misurazione da parte della fotocamera … quindi, consente di avere uno scatto “più corretto” (anche se la correttezza, in ambito artistico, è cosa assai soggettiva) … così è detta proprio alla brutus, spero non troppo.

Comunque, nella sezione tutorial del mio sito, potete trovare il video.

Trekking fotonaturalistico nel parco del Gran Paradiso

novembre 28, 2008

Questo post è solo per riportarvi il programma di trekking fotografico del mio amico Enzo Massa Micon, fotografo e Guardaparco del Gran Paradiso.

Ogni trekking prevede una sessione sul campo e una di post produzione tenuta da Paolo Castagnini (esperto di Photoshop ….. mi scuserà Paolo se non so la qualifica esatta).

Vi riporto la mail di Enzo:

“Ciao a tutti,
come al solito vi propongo in anteprima il programma dei trekking fotonaturalistici per l’anno prossimo
in modo che possiate iscrivervi e trovare sicuramente posto e anche per ricordarvi che avendo già partecipato avrete diritto allo sconto sulla quota d’iscrizione.

Per il prossimo anno, vi proponiamo gli ormai collaudati trekking invernali con le racchette da neve, quello primaverile con un occhio d’attenzione sulla flora alpina e la versione autunnale in agriturismo;
inoltre abbiamo organizzato, ascoltando i vostri consigli, una versione estiva con una notte in albergo e una in rifugio, questo sia per proporre qualcosa anche nella stagione in cui non eravamo presenti che per darvi la possibilità di fotografare sia durante l’alba che durante il tramonto in quota (2750!) avrete anche la possibilità di raggiungere un ghiacciaio e fotografare la flora alpina d’alta quota.

Queste sono le date:
13 -14 -15 febbraio (hotel Granparadiso con racchette da neve)
20-21-22 marzo (hotel Granparadiso con racchette da neve)
22-23-24 maggio ((hotel Granparadiso)
8-9-10 luglio (una notte all’Hotel Granparadiso, una notte al Rif.Federico Chabod) attenzione non è un week end
23-24-25 ottobre (agriturismo Lo Mayen)

Il costo sarà uguale per tutte le edizioni, 250 euro, pensione completa bevande escluse (sconti per chi ha partecipato a workshop precedenti).

per informazioni: e.massa@fastwebnet.it

Photoshop e la regola dei terzi

agosto 28, 2008

… non sto a spiegarvi la regola dei terzi …

In photoshop, tra le funzioncine spesso sottovalutate o non conosciute, ne esiste una che può essere particolarmente utile … o meglio, più che una funzione è una impostazione da scegliere.

In photoshop è possibile visualizzare una griglia sull’immagine aperta … i parametri di visualizzazione di tale griglia (colore e intervalli di suddivisione) possono essere impostati e personalizzati attraverso un menu. Impostando correttamente tali parametri, si riesce a sfruttare tale griglia nell’ambito dell’applicazione della regola dei terzi.

ok…. come si imposta?

Siccome un’immagine val più di mille parole, mi avvarrò delle schermate di photoshop per spiegare come affettuare l’impostazione (le immagini sono un po’ piccole, ma scaricandole sul vostro pc le vedete un po’ meglio).

apertura della finestra di impostazione

apertura della finestra di impostazione

Per vedere l’effetto dell’impostazione, è necessario aver aperto un’immagine. Entro nel menu EDIT, scelgo PREFERENCES e clicco su GUIDES, GRID & SLICES … si apre la finestra di impostazione riportata nell’immagine sottostante …

impostazione dei parametri

impostazione dei parametri

Ciò che devo fare è impostare le voci dell’opzione GRID … il colore (scelgo quello che preferisco) … lo stile (è preferibile la linea continua) … la frequenza della griglia (qui c’è il nocciolo della questione …. nella cella numerica va inserito 33,3 e, come unità impostiamo PERCENTUALE … la sottosuddivisione della griglia (se non volete suddividere ulteriormente la griglia, inserite 1) … cliccate su ok …

visualizzazione della griglia

visualizzazione della griglia

per visualizzare il risultato dell’impostazione, dal menu VIEW scegliete SHOW e cliccate su GRID, in modo da visualizzare la griglia …. e ….. rulli di tamburi ……

risultato finale

risultato finale

il risultato dovrebbe essere quello dell’ultima immagine …. ovvero, la vostra foto suddivisa in terzi … a questo punto avete i riferimenti corretti per poter verificare l’applicazionere della regola dei terzi o effettuare le operazione che preferite …. tipo tagliare e reinquadrare la foto.

Dominante azzurra nelle foto di montagna

agosto 25, 2008
prima e dopo

prima e dopo

Alzi la mano chi non si è mai chiesto come mai le fotografie scattate in montagna (e più si alza la quota più questo effetto è evidente) abbiano una dominante azzurra … E’ un problema di aumento della quantità di raggi UV, della conseguente variazione della temperatura del colore e del necessario aggiustamento da apportare durante la procedura di bilanciamento del bianco ….. se alla quota “cittadina” il corretto bilanciamento alla luce del sole si ha intorno ai 6000° Kelvin , ad alta quota questo è molto più alto, intorno agli 8000°K. Cosa vuol dire? In pratica significa che se impostiamo il bilanciamento del bianco utilizzando la preimpostazione con il simbolino del sole, stiamo passando alla macchina fotografica un’informazione sbagliata alla quale lei risponde, a suo modo, in modo corretto “facendo passare” l’effetto azzurrino dei raggi UV (non percepito dall’occhio).

Questo effetto, con un corretto bilanciamento del bianco, verrebbe annullato … soluzione? impostare manualmente il bianco, scattare in raw e provare ….. già, la fa facile il signorino ….. ma se io, che ho già 800 Kg sulle spalle non ho voglia di portarmi in giro la reflex e mi accontento della compattina a “cappio” (ovvero appesa al collo) che scatta solo jpg e non posso bilanciare il bianco, cosa posso fare ….. devo comperare le cartoline?????

No, niente cartoline ….. ci aiuta photoshop.

A parte il fatto che un po’ di dominante azzurrina, a me piace perchè ha il gusto di montagna, se proprio volessi liberarmene velocemente, vi suggerisco tre metodi, veloci e semplici (i puristi di photoshop storceranno il naso), attraverso tre funzioni diverse di photoshop all’interno del menu Image/adjustments (non so come vengano tradotte in italiano):

Funzione “Match color”: selezionando l’opzione “normalize” e agendo sul cursore “fade” possiamo regolare la quantità di dominante che desideriamo mantenere/eliminare.

Funzione “Selective color”: selezionando il colore bianco e abbassando la quantità di cyan presente, si riesce a “riscaldare” la neve della foto.

Funzione “photo filter”: regolando la densità del “warming filter” e selezionando l’opzione “Preserve luminosity” si scaldano le tinte dell’intera fotografia (non solo del bianco come nell’opzione precedente)

Il trattamento della foto sopra riportata è avvenuto tramite la funzione “match color” e con la successiva applicazione di un filtro caldo…

… Provare …. provare … provare e ricordarsi di ribilanciare il bianco quando si torna a valle!

come si fanno le foto panoramiche?

agosto 16, 2008
fiume adda

fiume adda

Stamattina sarei dovuto andare a fare un giretto in grignetta solo che, sbadatamente ma non troppo, non ho puntato la sveglia …. apro gli occhi e sono le 8,30 … cosa faccio? Accantonata qualsiasi velleità montanara, mi dedico alla colazione e, ripensando alle ultime salite effettuate, mi viene un po’ di rammarico per il fatto di non aver racchiuso tutte le meraviglie viste, in fotografie che andassero oltre il singolo frame …. sono stato proprio un pirla (per i non milanesi: dal verbo pirlare, girare su se stessi … ovvero, persone inconcludenti) perchè non ho pensato ad effettuare delle panoramiche? … così, tra un plumkake e uno yoghurt mi sono detto …. caspiterina, ho la fortuna di abitare in una zona in cui l’adda è uno spettacolo, perchè non approfittarne? … così, ingurgitato ciò che restava sul tavolo, ho acchiappato la mia bella compattina (compagna delle uscite in montagna) e sono sceso sul fiume a sbagliare e, si spera, ad imparare …

Scatta che ti riscatta, quello che ho imparato, ma che in realtà già sapevo, è che, per effettuare della panoramiche, le cose di cui tenere conto sono le seguenti:

a) anche se non esiste un numero definito di fotogrammi necessari e sufficienti (io ho fatto una panoramica utilizzando nove foto singole), di norma non effettuare più di tre/quattro scatti orizzontali, o cinque/sei verticali. Poichè l’allineamento tra uno scatto e l’altro, se effettuato a mano libera, è spesso impreciso (molto utile la funzione che divide il monitor in terzi), si rischia, tagliando le eccedenze, di avere foto luuuuuuuungheeee ma streeeeettteeeee. Consiglio: immaginate la fotografia che volete scattare e lasciate un bel margine sia sopra che sotto …. sarebbe bene che le foto panoramiche avessero un rapporto tra base e altezza di circa 3:1

b) fare in modo che la sovrapposizione tra uno scatto e l’altro non sia inferiore al 30% … vuol dire che gli scatti dovranno essere sovrapposti per almeno un terzo della loro lunghezza … in questo modo, il software di elaborazione (io uso la funzione photomerge di photoshop) lavora meglio…

c) ovviamente, non zoomare tra uno scatto e l’altro e non variare il diaframma … sappiamo che la variazione del diaframma ne comporta una della profondità di campo e, quindi, del risultato finale…

d) non includere oggetti in movimento che rientrino nel terzo da sovrapporre …. creano un gran casino…

e) non includere oggetti troppo vicini a voi (tipo staccionate e ringhiere)…. ho notato che il software (ma magari altri sì) non riesce ad allinearli …

f) non usare focali accessivamente grandangolari … portano troppa distorsione …. un buon risultato si ha utilizzando focali intorno ai 50 mm …

… altri segreti non posso dirveli, altrimenti dovrei uccidervi…